Giornata di formazione decentrata organizzata dalla Prefettura di Crotone

fotoSi è tenuta oggi, 1° dicembre, presso la sala didattica del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Crotone, organizzata dal Prefetto di Crotone, Maria Tirone, la prima giornata di formazione teorico-professionale per i dipendenti contrattualizzati e dirigenti della Prefettura di Crotone su “Diritto delle emergenze e protezione civile – Pianificazione e prevenzione”.

Nel contesto della relazione – che ha suscitato il plauso generale e che ha stimolato in modo particolare l’attenzione dell’uditorio – il Prof. Sorvino ha illustrato, nei dettagli, l’evoluzione normativa che afferisce alle materie della protezione civile e della difesa civile, a partire dalla catastrofe di Messina del 1908 e soffermandosi, in modo peculiare, sulle recenti novelle apportate alla Legge n. 225 del 1992, istitutiva del Servizio Nazionale di Protezione Civile, nonché sui molteplici fattori di rischio correlati alle varie tipologie territoriali.

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Salvatore Trinchillo Patron del SantaClausVillage di Varcaturo rivendica la sua idea del il PRIMO Villaggio di Natale Italiano

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Forse questa molta il Modello Balneare Romagnolo qualche spunto lo ha preso da Noi terra del SUD fatta di passione e anche un pizzico di follia…..

PROGETTO POMPEI SCUOLA: EDUCARE TRAMITE CULTURA, BELLEZZA E STORIA

7810920c894682ec78c57b7ba2469935_LLunedì 24 novembre 50 ragazzi del liceo linguistico scientifico statale Cuoco-Campanella di Napoli, insieme agli insegnanti, sono stati accompagnati agli scavi di Pompei per una visita didattica personalizzata. L’incontro rientra nel Progetto Pompei Scuola realizzato dalla Fondazione Mezzogiorno Europa. Questo progetto è un percorso didattico-formativo e di visita del sito archeologico di Pompei, per scolaresche e giovani del territorio che, seguiti da personale specializzato,  possano abituarsi a scoprire la storia e l’arte non solo sui libri ma direttamente sui luoghi in cui si sono svolti gli eventi. Lo scopo è creare un interesse ai beni culturali e uno stimolo ad una conoscenza più approfondita del territorio.  La scoperta di appartenenza a un luogo di tale importanza che conserva beni culturali così preziosi per la memoria collettiva,  può sicuramente portare ad una  tutela diffusa dei nostri beni archeologici, e storico-artistico: li conosciamo, sappiamo quale è il loro valore  e li difendiamo.

Responsabile e coordinatrice del Progetto è Luisa Pezone, Segretario Generale di Mezzogiorno Europa. A questo incontro seguirà un Convegno il 9 dicembre alle ore 17.00 presso la Società Napoletana di Storia Patria nel Maschio Angioino, intitolato La cultura come motore per lo sviluppo- Il Progetto “Pompei Scuola” a cui parteciperanno fra gli altri il Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Francesca Barracciu e il Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico Louis Godart ed il Presidente del Banco di Napoli Maurizio Barracco.

Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli, legge il messaggio del capo dello stato inviato alla presentazione del 4° rapporto annuale di SRM

Il Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, ha dato lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano dove viene sottolineato l’antico intreccio di storia e cultura tra i paesi che si affacciano nel Mediterraneo e che “come emerso dall’ultimo rapporto del Centro Studi e Ricerche sul Mezzogiorno, le relazioni economico-commerciali tra l’Italia e i paesi della sonda Sud del Mediterraneo non abbiano perso, nonostante la profonda crisi politica che affligge quell’area, la loro tradizionale vivacità”.

Il Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, nel presentare il rapporto ha delineato il quadro dell’interscambio commerciale tra l’Italia e l’area MED, ha descritto le caratteristiche dei flussi finanziari dell’area MENA e analizzato i flussi di traffico marittimo e le prospettive del settore delle energie rinnovabili nei paesi del Mediterraneo. Dal report si evince come l’export italiano verso i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo è ormai su quota 29 miliardi, l’11,1% del totale dell’export dell’Italia, ai quali sommare i 15 miliardi di export verso l’area del Golfo per un totale di 43,8 miliardi di €, valore di gran lunga superiore alle esportazioni verso gli Stati Uniti (27 miliardi di €) e verso la Cina (9,9 miliardi.

L’Italia, con 54,8 miliardi di euro di scambi commerciali con l’Area (a fine 2013), è il principale partner commerciale della sponda Sud del Mediterraneo, dopo Stati Uniti (62 miliardi) e la Germania (oltre 57 miliardi). Da notare che il 2013 ha fatto registrare una contrazione (-11,2% sul 2012) dovuta essenzialmente al forte calo delle importazioni di petrolio dalla Libia (-37,8% nel 2013). L’incidenza dell’Area Sud Mediterraneo sul totale del commercio estero dell’Italia è stata pari al 7,3% nel 2013, una quota sensibilmente maggiore rispetto ai principali competitor; specializzazione maggiormente marcata per il Mezzogiorno dove si raggiunge un’incidenza pari al 14,6%.

Le positive prospettive di sviluppo a medio termine fanno crescere l’interesse delle imprese italiane per l’Area. SRM ha analizzato e stimato il numero, le dimensioni e i settori di attività delle imprese italiane nei paesi dell’Area Med soffermandosi su Egitto, Marocco e Tunisia. Complessivamente, le imprese italiane che operano in modo stabile in questi 3 paesi sono circa 1.800. Importante e in crescita è il ruolo dei Fondi Sovrani MENA (FoS MENA) come veicolo di investimento e potenziale driver per rafforzare le relazioni economiche tra l’Italia e i paesi Med. Gestiscono 2.700 miliardi di dollari e si stima che nei prossimi anni possano investire in Italia una cifra compresa tra 1,5 e 2,5 miliardi di dollari. All’interno del bacino del Mediterraneo transita il 19% del traffico mondiale marittimo di merci, una quota in crescita dal 15% di fine anni ’90. Tra il 2000 e il 2013 i passaggi di navi dal Canale di Suez sono più che raddoppiati, con una crescita media di circa l’8% all’anno.

I temi e gli spunti emersi dal Rapporto di SRM sono poi stati discussi nella tavola rotonda “Banche, Imprese, Infrastrutture: l’economia come leva di cooperazione politica con il Sud Mediterraneo” moderata da Alessandro Barbano, direttore de “Il Mattino” alla quale hanno partecipato: Vincenzo Amendola, Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati; Kaouther Trabelsi, Delegato Generale del CEPEX (Centre de Promotion des Exportations – Tunisia); Maurizio Massari, Ambasciatore della Repubblica Italiana in Egitto; Ferdinando Nelli Feroci, Commissario Europeo uscente e Presidente IAI; Jean Marie Paintendre, IPEMED (Institut Perspective Economique Méditerranéen); Yasmina Sbihi, Country Director per l’Italia dell’Agenzia marocchina per lo sviluppo degli investimenti; Roberto Vercelli, Amministratore Delegato AlexBank Egitto.

Maurizio Barracco, Presidente Banco di Napoli: “Con questo convegno e con il Rapporto presentato da SRM vogliamo sottolineare quanto le relazioni economiche con il Sud Mediterraneo siano molto più fitte e importanti di quanto comunemente percepito e questo vale sia per l’Italia in generale, ma soprattutto per il Mezzogiorno. La centralità economica del mare nostrum è anche evidenziata dal fatto che un quinto di tutte le merci che viaggiano via mare nel mondo passano per il Mediterraneo e che il Canale di Suez ha visto raddoppiare negli ultimi anni il numero di navi in transito. Eppure l’Italia non sa sfruttare a pieno le opportunità di crescita economica che derivano dal posizionamento geo-economico del Mezzogiorno nel cuore del Mediterraneo. Da qui dobbiamo ripartire se vogliamo rilanciare, su basi concrete, la crescita nelle nostre regioni.”

Franco Gallia, Direttore Generale Banco di Napoli. “Il Banco di Napoli storicamente favorisce la vocazione mediterranea dell’economia del Mezzogiorno e lo fa perché convinto che i paesi del Mediterraneo siano la più importante leva di sviluppo del tessuto economico e sociale e la più immediata occasione d’internazionalizzazione delle imprese. Vediamo, infatti, che quelle che esportano sono più performanti, hanno saputo reggere meglio la crisi e hanno un migliore merito di credito. Imprese per le quali il Banco di Napoli è pronto a fornire tutto il credito necessario per il loro sviluppo. Momenti di riflessione e analisi come quelli di oggi ci consentono anche di parlare delle tante opportunità di business offerte da questi Paesi per i quali la nostra banca può offrire, grazie alla nostra vasta rete di uffici e banche estere, la necessaria assistenza ed un’ampia gamma di servizi.”

Paolo Scudieri, Presidente SRM: “Sono pochi i centri di ricerca che in modo costante e con strutture permanenti, si concentrano sull’analisi delle relazioni economiche da e verso l’Italia con un focus specifico sul Mezzogiorno. SRM lo può fare con costanza e impegno grazie al sostegno del Gruppo Intesa Sanpaolo e del Banco di Napoli perché siamo consapevoli che questo è un tema strategico per il futuro della nostra economia. Il connubio Mezzogiorno-Mediterraneo può essere una leva vincente, a cui va aggiunta la dimensione dell’economia marittimo portuale, settore fondamentale per l’Italia e per il Sud in particolare. Occorre usare la rilevanza che hanno gli scambi economici come leva, come dice il titolo della tavola rotonda del nostro convegno, per rilanciare anche la cooperazione politica e, attraverso di essa, avviare un processo di più forte integrazione con il Sud Mediterraneo.”

Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM: “Quello che stupisce analizzando questi dati è la loro evidenza. Ne basta uno: dal 2001 al 2013 l’export dell’Italia verso il Sud Mediterraneo (Turchia compresa) è cresciuto del 107%. Includendo anche il Golfo, con un valore di 44 miliardi di euro, l’Italia esporta nell’area più di quanto esporta negli Stati Uniti e il quadruplo di quanto vendiamo in Cina o in Russia. Ma non c’è solo l’export. Guardando ad Egitto, Tunisia e Marocco, SRM ha censito quasi 1800 aziende a capitale italiano, numero in costante crescita anno dopo anno. E’ confortante vedere che le imprese, e tra queste molte del Mezzogiorno, abbiamo compreso l’importanza crescente di questi mercati. Manca invece una visione strategica e di sistema. Eppure i dati parlano chiaro: il Mezzogiorno sarebbe una perfetta piattaforma logistica del Mediterraneo a beneficio di tutto il sistema produttivo italiano. Ma occorre comprenderlo e investire, altrimenti altri, anche più lontani, ci prenderanno il posto che la geografia ci ha dato”.

Maurizio Barracco

Maurizio Barracco: “la funzione di una banca è aiutare le imprese”

“In un mercato globale e soprattutto in Italia, con un’economia in crisi, la funzione di una banca è aiutare le imprese esistenti ad investire in ricerca, innovazione e formazione per renderle competitive”. A credere in questa funzione sociale degli Istituti di credito è Maurizio Barraco, presidente del Banco di Napoli, che ha scelto di contribuire con il suo sostegno alla creazione della XXIII Edizione del Master Stoà, in Direzione e Gestione di Impresa, accreditato dall’Asfor.
“Questa è la ragione del supporto del Banco di Napoli a Stoà, con la Camera di Commercio e l’Università di Napoli in Tech-Ub acceleratore di nuove imprese innovative”, ha spiegato infatti il presidente in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Nel corso di tale evento è stato sottolineato, inoltre, il valore dell’alta formazione per i giovani talenti e il raccordo di tale percorso con il mondo delle imprese.
Del resto l’Istituto di Studi Stoà, al centro delle sue finalità, pone da sempre “la valorizzazione del capitale umano e della conoscenza”. Nata come esperienza nel 1989, la scuola di specializzazione prosegue su questa via da decenni e ha regalato al mondo del lavoro oltre 2400 laureti specializzati a dovere, e ben 8000 dirigenti, funzionari e imprenditori con spiccate competenze manageriali. Alla conferenza stampa di presentazione della XXIII Edizione del Master, tenutasi a Napoli presso la sala Giunta della Camera di Commercio, erano presenti diversi rappresentanti istituzionali ed autorità. Oltre al già citato Maurizio Barraco, hanno presenziato all’evento:

  • Maurizio Maddaloni, Presidente Camera di Commercio di Napoli
  • Gabriella Amodio, Owner Open Mark
  • Mariano Bruno, Partner Deloitte
  • Amedeo Giurazza, Amministratore Delegato Vertis SGR
  • Massimo Lo Cicero, Economista, Condirettore Master in Project Management Università La Sapienza
  • Vincenzo Maggioni, Seconda Università di Napoli, Referente Scientifico Master MDGI
  • Domenico Menniti, Amministratore Delegato Harmont & Blaine
  • Ambrogio Prezioso, Presidente Unione Industriali di Napoli
  • Enrico Cardillo, Direttore Generale Stoà che ha coordinato i lavori.

VD/Cosenza:”Mappatura per individuare aree dissesto idrogeologico”

La Regione Campania attua una fase di ascolto in vista dell’adozione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale, relativo agli ambiti provinciali di Avellino e Benevento, ma nella sala della Provincia di Avellino di sindaci e amministratori se ne vedono davvero pochi, rispetto a quelli interessati.

Stefano Sorvino

La nomina: Stefano Sorvino all’autorità di Bacino Campnaia Centro

Stefano Sorvino ha illustrato tutte le fasi per la redazione del Piano e spiegato: “l’incontro è finalizzato alla condivisione del percorso del progetto di piano, lo strumento che individua le aree a maggior rischio idrogeologico, con la relativa normativa d’uso e di tutela, i vincoli ed il programma degli interventi. L’Autorità di bacino Campania Centrale, che ha accorpato l’ex Autorità di bacino Sarno e Nord Occidentale, ha competenza – ha ricordato Sorvino – su un territorio vasto 2220 chilometri quadrati altamente esposto ai rischi geoambientali. Il Piano ha omogeneizzato i due strumenti preesistenti, attualizzandoli e rendendoli in scala 1:5000. Occorre la collaborazione di tutti gli enti – ha precisato – che entro oggi dovranno far pervenire le loro osservazioni, che saranno attentamente valutate, dopodiché, ad inizio del nuovo anno, saremmo in grado di far entrare in vigore il nuovo Piano”. Ma sulla scadenza che cade proprio oggi in occasione della conferenza, che taglia un po’ le gambe agli amministratori, non deve rappresentare un vincolo imprescindibile. Lo spiegano anche i tecnici dell’autorità di bacino presenti ad Avellino, lasciando aperta una porta per le modifiche da farsi.

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Solofra contribuisce alla stesura del piano stralcio per fronteggiare il dissesto idrogeologico della Campania

La nota del circolo volontario di Legambiente Solofra, “Soli Offerens”

In seguito all’adozione del Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale con Delibera del Comitato Istituzionale n. 30 del 28.7.2014 e alle consultazioni pubbliche in corso di svolgimento, anche il Circolo di Legambiente “Soli Offerens” di Solofra ha voluto fornire un contributo alla definizione della perimetrazione dello stesso PSAI.

Seguendo l’azione di “Legambiente Onlus” a livello nazionale, sul problema della fragilità del nostro territorio e dell’esposizione al rischio di frane e alluvioni che riguarda molte aree della Penisola anche Legambiente Solofra, ha focalizzato l’attenzione sull’ambito locale. Come associazione ambientalista, abbiamo ritenuto importante dare il nostro apporto, inviando all’Avv. Luigi Stefano Sorvino (Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Campania Centrale) e all’Arch. Marina Scala (Responsabile unico del procedimento del PSAI) un REPORTAGE sui fatti accaduti lo scorso 1 settembre 2014, contenete la nota stampa del circolo Legambiente Solofra pubblicata nei giorni successi l’evento, l’Analisi tecnica dei violenti nubifragi del prof. Franco Ortolani, la documentazione fotografica e una relazione curata dai soci/tecnici del Circolo ‘Soli Offerens’, che hanno provveduto ad eseguire una serie di sopralluoghi nelle aree interessate dal dissesto idrogeologico.

Questo lavoro ha l’intento di contribuire a redigere una puntuale perimetrazione della pericolosità da frana e idraulica. Il nubifragio dello scorso primo settembre, fenomeno piovoso intenso, ristretto in un intervallo breve di tempo, ha interessato maggiormente i versanti nord-orientali del territorio comunale in due punti particolari del territorio, il rione S. Lucia sotteso al bacino imbrifero del Vallone Vellizzano che in prossimità del centro abitato del rione S. Lucia riduce notevolmente la sezione idraulica e diventa un vero e proprio alveo strada e la strada Provinciale-Turci nei pressi della Cava TURCI. Da sottolineare che le aree antropiche interessate dal dissesto non sono del tutto ricomprese nella perimetrazione della carta di pericolosità frana e pericolosità idraulica del Piano Stralcio delle aree a rischio idrogeologico e idraulico (questo è visibile dalla cartografia allegata del “Rischio Frana” e del “Rischio Idraulico” del PSAI dove abbiamo evidenziato le aree invase dall’evento).

Per comprendere meglio quanto accaduto, abbiamo esaminato l’analisi tecnica dei violenti nubifragi, redatta dal professore Franco Ortolani, ordinario di geologia e docente del master pianificazione comunale, università di Napoli Federico II. Il prof. Ortolani afferma “I fenomeni osservati il giorno 1 settembre sono tipici del mese di settembre, fase stagionale in cui il Mediterraneo è sormontato da masse di aria calda ed umida e presenta una temperatura superficiale elevata (…) la colata detritica che ha interessato parte del centro di Solofra (la strada Prov. Turci, il rione S.Lucia, via G. Maffei, via Casapapa, Piazza Marello fino al sottopasso ferroviario in viale P.Amedo) e l’esondazione del Torrente Solofrana in sinistra orografica, nei pressi dello svincolo di Montoro Inferiore della Superstrada Salerno-Avellino, sono eventi non previsti del tutto nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) vigente elaborato dall’Autorità di Bacino (…) Anche impedendo nuovi interventi in aree pericolose non si risolverebbe il problema delle urbanizzazioni già realizzate ma è necessario realizzare sistemi di monitoraggio pluviometrico che possano “intercettare” in tempo reale l’evento caratterizzato da molte decine di millimetri di pioggia in un’ora, con durata complessiva anche di alcune ore, che consentano di emettere “Allarmi Idrogeologici Immediati”.

Speriamo di poter dare un valido contributo a chi, in un futuro prossimo, dovrà gestire le opere da effettuare e dare indicazioni precise per la tutela del territorio, senza tralasciare la giusta prevenzione, soprattutto con l’informazione alla popolazione, attraverso l’applicazione del Piano di Emergenza Comunale.

Fiduciosi di una pubblicizzazione del P.E.C., sottolineiamo che nel breve termine è necessario mettere a regime i sistemi di protezione civile locali con attività di previsione, allerta, allontanamento, informazione/addestramento, per consentire attraverso una gestione pre evento di porre in salvo vite umane. Inoltre come associazione ambientalista e di volontariato sul territorio siamo sempre disponibili a confrontarci con associazioni, tecnici, ordini professionali ed enti locali per poter garantire il più possibile la tutela del territorio e dei suoi abitanti.

Legambiente Solofra dà il suo contributo al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico

Avvocato Stefano SorvinoIn seguito all’adozione del Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale con Delibera del Comitato Istituzionale n. 30 del 28.7.2014 e alle consultazioni pubbliche in corso di svolgimento, anche il Circolo di Legambiente “Soli Offerens” di Solofra ha voluto fornire un contributo alla definizione della perimetrazione dello stesso PSAI.

Seguendo l’azione di “Legambiente Onlus” a livello nazionale, sul problema della fragilità del nostro territorio e dell’esposizione al rischio di frane e alluvioni che riguarda molte aree della Penisola anche Legambiente Solofra, ha focalizzato l’attenzione sull’ambito locale. Come associazione ambientalista, abbiamo ritenuto importante dare il nostro apporto, inviando all’Avv. Luigi Stefano Sorvino (Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Campania Centrale) e all’Arch. Marina Scala (Responsabile unico del procedimento del PSAI) un REPORTAGE sui fatti accaduti lo scorso 1 settembre 2014, contenete la nota stampa del circolo Legambiente Solofra pubblicata nei giorni successi l’evento, l’Analisi tecnica dei violenti nubifragi del prof. Franco Ortolani, la documentazione fotografica e una relazione curata dai soci/tecnici del Circolo ‘Soli Offerens’, che hanno provveduto ad eseguire una serie di sopralluoghi nelle aree interessate dal dissesto idrogeologico.

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Frane e alluvioni, a Salerno la conferenza programmatica dell’Autorità di Bacino

Si terrà domani mattina, mercoledì 5, con inizio alle ore 9.30, presso Palazzo Sant’Agostino a Salerno (in via Roma 104), la Conferenza programmatica dell’Autorità di Bacino Campania centrale finalizzata alla condivisione del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico.

L’appuntamento, al quale parteciperà l’assessore regionale alla Difesa del suolo e ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza, vedrà i saluti del presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora e l’intervento del segretario generale dell’Autorità di Bacino Campania Centrale Stefano Sorvino.

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Le Start up della CAMPANIA incuriosiscono anche gli USA

Maurizio Barracco L’incontro Nella Sala Consiglio del Banco di Napoli al cospetto del Console generale Barrosse. Le velocissime presentazioni (90 minuti per una dozzina di storie) fanno colpo.

Tra i commenti registriamo quello del Presidente del Banco di Napoli Maurizio Barracco:

“Sosteniamo lo sviluppo delle sartup perchè solamente la tecnologia e l’innovazione possono restituire competitività alla città e al Paese. Se si voglio creare nuovi posti di lavoro bisogna far nascere nuove imprese. abbiamo inoltrevisto che in media il 60% dei posti di lavoro creati dalle startup esistono ancora dopo 5 anni. Nell’area Ocse (Organizzazione della Sicurezza e Cooperazione Europea), imprese con meno di 5 anni di vita hanno un quinto dell’occupazione e dal 2000 hanno generato il 50% dei nuovi posti di lavoro. Processi innovativi, investimenti in tecnologia, formazione professionale sono tutti elementi che possono favorire la crescita della struttura imprenditoriale del nostro sistema produttivo”.

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