Mediterraneo: rapporto Srm, Napolitano “Paesi sponda Sud partner naturali”.

220px-Maurizio_Barracco_-_Augusto_De_Luca_photographerNapoli (Italpress) – “Sono lieto di formulare i miei più cordiali saluti ai partecipanti al convegno sulle relazioni economiche fra l’Italia e il Mediterraneo”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel telegramma inviato al presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, e a gli organizzatori della presentazione del terzo Rapporto annuale del Srm sulle relazioni economiche tra le due sponde del Mediterraneo, in corso stamattina a Napoli. “L’incontro – si legge nel telegramma – tocca un aspetto cruciale quale l’avvio di una nuova fase di crescita reale dell’economia come condizione necessaria per guardare al futuro con più fiducia. E’ un tema, questo, che ci accomuna ai Paesi della sponda Sud del Mediterraneo: essi sono per noi da sempre partner naturali e rappresentano una priorità strategica per l’intera Europa”.

“Le difficoltà che tali appesi stanno conoscendo nel travagliato processo seguito alle “Primavere arabe” – ha proseguito il Capo dello Stato – ci impongono uno sforzo ulteriore: sono in gioco fondamentali valori di democrazia e di solidarietà ma anche la nostra sicurezza.  E’  nostro dovere dare risposte adeguate alle aspirazioni di prosperità e libertà dei popoli del Mediterraneo meridionale”.

Maurizio barracco: “L’attuale crisi economica non ci fa ben sperare su una crescita interna dei consumi…

Maurizio BarraccoNapoli (Italpress) – “L’attuale crisi economica non ci fa ben sperare su una crescita interna dei consumi. L’unico dato positivo di questi ultimi anni è la crescita dell’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi dell’area mediterranea nel periodo 2001/2013 e la costante crescita dell’export italiano e del Mezzogiorno verso quest’area”. Lo ha detto Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli, intervenendo alla presentazione, stamattina a Napoli, del Terzo Rapporto annuale del Srm sulle relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo. “Per il nostro Sud – ha aggiunto – si tratta di un dato di specializzazione geografica molto marcato su cui riflettere anche per gli aspetti infrastrutturali. E’ importante investire sulla portualità e sulle infrastrutture connesse per una efficiente logistica e retroportualità che dia ai porti del Mezzogiorno la capacità di svolgere a pieno la loro funzione strategica. Bisogna prendere atto che i porti del Sud Mediterraneo, Tangeri ad esempio, sono ormai dei veri competitors dei nostri porti”. Per Barracco “la vicinanza geografica e culturale con i Paesi del Mediterraneo è un fattore molto importante sul quale il Mezzogiorno deve assolutamente puntare. Il Banco di Napoli e il Gruppo Intesa Sanpaolo da tempo lavorano a fianco delle realtà produttive in questa direzione, sostenendo quelle che vogliono dotarsi di tutti gli strumenti necessari per il mercato globale”.

Porti, Barracco: «Ora la sfida è con Tangeri»

Satellite image of Southern Italy.

Satellite image of Southern Italy. (Photo credit: Wikipedia)

«Per rilanciare la strategicità dei nostri scali bisogna investire di più in infrastrutture»

«Il dato a cui fa riferimento è quello generale, comprende cioè la quota di petrolio-energia. Ma se guardiamo all’interscambio manifatturiero e all’export (cioè a quello che attiene alle capacità del nostro territorio di produrre e commercializzare nel mondo) vediamo come il Mezzogiorno sia cresciuto in modo molto significativo: più della media italiana. L’export di prodotti manifatturieri dal 2001 a oggi verso il Sud Mediterraneo è aumentato del 75,3% per l’Italia e del 95,2 per il Mezzogiorno».

 

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Pol – Napolitano: “Dare risposte ad aspirazioni di libertà popoli Mediterraneo”

Roma, 22 nov (Prima Pagina News) “E’ nostro dovere dare risposte adeguate alle aspirazioni di prosperità e libertà dei popoli del Mediterraneo meridionale. L’incontro tocca un aspetto cruciale quale l’avvio di una nuova fase di crescita reale dell’economia come condizione necessaria per guardare al futuro con più fiducia”. Così il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un telegramma al presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, in occasione del convegno sulle relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo in corso oggi a Napoli. “Questo è un tema che ci accomuna ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo: essi sono per noi da sempre partners naturali e rappresentano una priorità strategica per l’intera Europa….

 

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Mediterraneo, in arrivo il terzo studio Srm

Venerdì 22 novembre Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, centro di studi statistico di Intesa San Paolo, presenterà a Napoli, presso la sala delle Assemblee del Banco di Napoli, il terzo rapporto annuale su Le Relazioni Economiche tra l’Italia e il Mediterraneo. Frutto di un intero anno di studi compiuti da SRM nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sull’economia del Mediterraneo.
Il rapporto è diviso in tre parti. Nella prima analizza le relazioni commerciali dell’Italia e dei suoi principali competitor internazionali dell’area mediterraneo, con un quadro dei più recenti sviluppi economici e politici dei paesi del Sud Mediterraneo. La seconda parte è dedicata alla finanza e ai flussi finanziari. Presenta un’analisi del fenomeno delle rimesse degli immigrati che dai paesi in cui lavorano inviano consistenti flussi di denaro ai loro paesi di origine. Infine, la terza parte è dedicata al tema centrale delle infrastrutture con particolare riguardo a quelle marittimo-portuali e allo sviluppo delle energie rinnovabili nel Mediterraneo, con un focus specifico su Marocco e Tunisia.

NEL MEZZOGIORNO CRESCE EXPORT VERSO AREA MED

NAPOLI (ITALPRESS) – Il Mezzogiorno e’ la seconda macroregione italiana per interscambio verso il Mediterraneo con 14,7 miliardi di euro. Primo, con 19 miliardi, e’ il Nord-Ovest. Ma, al netto dei prodotti energetici, nel primo semestre del 2013, l’export verso l’area Med registra una crescita del Mezzogiorno dell’11,1% contro il 7,1% dell’Italia. Lo rivela il Terzo Rapporto annuale sulle relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo realizzato dall’Osservatorio permanente di Srm, presentato
stamattina a Napoli. In termini di interscambio – si legge nello studio – l’area Med ha per il Mezzogiorno un valore quasi triplo rispetto alle altre macroregioni del Paese (15,5% contro il 5,5% del Centro, il 6,2% del Nord-Ovest e il 5,4% del Nord-Est).

 

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Commercio: Germania supera Italia in scambi con area Med

(di Francesco Tedesco)

images(ANSAmed) – NAPOLI, 22 NOV – L’Italia a fine 2013 perderà la leadership tra i paesi Ue nell’interscambio con i paesi dell’area del Mediterraneo a favore della Germania. E’ quanto emerge dal terzo rapporto annuale su “Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo”, presentato oggi a Napoli. La relazione redatta da Srm, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, istituto di ricerca tra i cui principali soci ci sono il Gruppo Intesa-San Paolo e il Banco di Napoli, evidenzia come al 2012 (l’ultimo anno con dati ufficiali), l’Italia con 61 miliardi di euro era il primo Paese dell’Ue per interscambio totale con l’Area Med, ma nel primo semestre del 2013 la Germania con una crescita del 7,4% ha superato in valore l’interscambio italiano, che è calato del 4,3% verso l’area. In euro, l’Italia a fine 2013 toccherà secondo le stime Srm quota 58,3 miliardi di interscambio commerciale con i paesi Med mentre la Germania arriva a 61,2 miliardi e gli Stati Uniti a 68,9 mld.

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Napoli: SRM,presentera’ il Terzo Rapporto Annuale sulle ”Relazioni Economiche tra Italia e il Mediterraneo

SRMVenerdì 22 novembre 2013 – SRM presenta a Napoli – presso la Sala delle Assemblee del Banco di Napoli a partire dalle ore 9,00 – il Terzo Rapporto Annuale su Le Relazioni Economiche tra l’Italia e il Mediterraneo: lavoro di ricerca frutto di un intero anno di studi compiuti da SRM nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sull’economia del Mediterraneo (www.srm-med.com).

Il convegno sarà introdotto dal Presidente del Banco di Napoli, Maurizio BARRACCO; dal Presidente di SRM, Paolo SCUDIERI; e dal Direttore Generale del Banco di Napoli, Franco GALLIA.

Totò il principe della risata

Ognuno di noi nasce con una predestinazione nella vita e bene o male tutti seguiamo quella via, in funzione del nostro codice genetico e delle doti che madre natura ci ha dato più o meno sviluppate. Poi le circostanze della vita ci portano a evidenziare quelle latenti e poterle sviluppare ulteriormente ed a esprimerle in maniera palese. Ma alcuni nascono geni, cioè posseggono già nel loro DNA quel qualcosa in più che altri mortali non hanno, e così che questi si esprimono nei loro settori diventando dei fenomeni in molti settori dello scibile umano, sia nell’arte che nello sport.

Fu così che nel giorno 15 febbraio 1898 nacque a Napoli Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno di Bisanzio De Curtis Gagliardi, semplicemente Antonio de Curtis chiamato in arte “TOTO’ “. Un concentrato di doti artistiche in una sola persona non si era mai visto, la natura con Totò aveva voluto esagerare, ma non esteticamente, anzi era piuttosto bruttino.

Egli è stato poeta, paroliere, commediografo, attore, sceneggiatore e chi più ne ha più ne metta!! Praticamente aveva le doti più nobili per esprimersi ai massimi livelli nelle arti citate, ma lui era semplicemente l’ironia nel senso più eccelso della parola. Infatti fu chiamato “IL PRINCIPE DELLA RISATA” .

Totò nacque figlio illegittimo, infatti fu riconosciuto dal padre vero solo nel 1937 e di fatto venne adottato dal marchese Francesco Mario Gagliardi Focas cavaliere del Sacro Romano Impero di conseguenza anche a Totò vennero riconosciuti questi titoli venutigli dal padre adottivo e riconociuti dal Tribunale di Napoli quindi anche nel libro d’oro della nobiltà dell’archivio centrale dello Stato, con la qualifica di Principe, conte Palatino, e Nobile con trattamento di Altezza Imperiale ed un’altra miriade di titoli.

Ma la sua genialità gli fece percorrere tutti i generi teatrali, dall’avanspettacolo, al varietà, alla rivista ed infine al cinema di cui è stato interprete di 97 film che hanno raccolto oltre 270 milioni di spettatori un record assolutamente imbattuto e che continua ancora tuttora a circa 50 anni dalla scomparsa avvenuta a Roma il 15 aprile 1967. Nel crepuscolo della sua cariera fu costretto a ritirarsi dalle scene dalla cecità incombente causatagli dai fari di scena ai quali fu lungamente esposto.

La sua maschera di attore fu unica nel suo genere, benchè accostato ad altri grandissimi interpreti, Totò mantenne la sua specificità che fece risaltare sotto la guida di valenti registi dell’epoca che ormai lo lasciavano interpretare liberamente i copioni che gli venivano forniti, ma che stravolgeva regolarmente facendoli diventare geniali, persino in ruoli drammatici.

Le sue originali battute che oggi ricordiamo tutti, sono diventate proverbi e lazzi di dominio pubblico e sono perfino entrate nel linguaggio comune. Tuttoggi i suoi film riscuotono un grande successo malgradi siano stati visita decine di volte, ma la loro riproduzione lascia sempre scoprire qualcosa di nuovo.

Gli altri grandi hanno detto di Lui:

Totò e Peppino

Totò e Peppino De Filippo

Peppino De Filippo
“Ho fatto film con Totò fin dal ’56.Venne nel mio camerino al Teatro delle Arti,mi pregò di fare un film con lui,c’era solo una traccia,non c’era neppure il titolo,bisognava inventare tutto.Il titolo lo trovai poi io e il film si chiamò Totò,Peppino e la malafemmina,andavamo avanti a braccio,ero soprattutto io che trovavo degli spunti,tiravi fuori delle cose.[..]Il guaio era che non c’era un vero e proprio copione,e dovevamo per forza andare a braccio,una cosa del genere la potevamo fare solo noi,io e lui.Il film incassò un miliardo e mezzo.[..]”

Nino Taranto e Totò

Nino Taranto e Totò


Nino Taranto

“Con Totò ci siamo conosciuti in un teatro della periferia di Napoli,il teatro Orfeo.Venne una sera ancora vestito da militare,era più vecchio di me,ma io avevo gia’ cominciato a lavorare nel varieta’ fin da giovanissimo.All’Orfeo mi esibivo in alcune macchiette e facevo la parodia di una canzone di E.A.Mario,”Vipera”,che gli piacque molto,volle che gli ricopiassi i versi.Una sera andai a sentirlo in questa canzone,diventammo amici cosi’.[..]Ho sempre sperato di poter fare qualcosa con luiin cinema.Capito’ l’occasione con Totòtruffa ’62 e la cosa non si fermo’ li,facemmo sei film in due anni.Recitavamo a braccio,inventando al momento.[..]In Totòtruffa ’62 mentre giravamo la scena della fontana di Trevi,si e’ fermato il traffico,la gente credeva che facessimo sul serio,non s’era accorta che stavamo girando un film.”

Vittorio De Sica e Totò

Vittorio De Sica e Totò

Vittorio De Sica
“Bastano i pochi film buoni che Totò ha fatto,tra i quali per esempio Guardie e ladri e il piccolo episodio ne L’oro di Napoli a metterne in risalto tutta la sua straordinaria bravura.Ma a parte l’artista ricordare l’uomo Totò mi riempie di commozione:era veramente un gran signore,generoso,anzi,generosissimo.Arrivava al lunto di uscire di casa con un bel po’ di soldi in tasca per darli a chi ne aveva bisogno e comunque,a chi glieli chiedeva.[..]Totò e’ senz’altro ina delle figure italiane piu’ importanti che abbia conosciuto nella mia carriera e nella mia vita.

Aldo Fabrizi e Totò

Aldo Fabrizi e Totò

Aldo Fabrizi
“Lavorare con Totò era un piacere,una gioia,un godimentoperche’ oltre ad essere quell’attore che tutti riconosciamo era anche un compagno corretto,un amico fedele e un’anima veramente nobile.[..]Arrivati davanti alla macchina da presa,cominciavamo l’allegro gioco della recitazione prevalentemente estemporanea che per noi era una cosa veramente dilettevole.C’era solamente un inconveniente,che diventando spettatori di noi stessi ci capitava frequentementedi non poter piu’ andare avanti per il trppo ridere”.

Silvana Pamapnini e Totò

Silvana Pamapnini e Totò

Silvana Pampanini
Totò era un vero gentleman dalla punta dei capelli fino alla punta dei piedi,era un professionista favoloso,molto signore,e molto bravo.[..]Con lui ho fatto 47 morto che parla,che era poi “L’avaro” di Moliere.Totò aveva un’ammirazione immensa per me,certo ero molto giovane,ma con una discrezione tale,con una signorilita’ tale.[..]Era sempre molto gentile e carino,nel camerino mi faceva trovare i mazzolini di fiori,quelli tutti montati con sotto il pizzo,delicatissimo,il profumo,i cioccolatini.Un giorno venne da me per dirmi:”Silvana,ci pensi”. Allora a me usci’ quella frase che mai avrei voluto rispondere ma non si poteva piu’,ormai era detta:”Totò,io ti voglio molto bene,ma come a un padre”.Ecco.Lui ha capito e ha seguitato a volermi bene,siamo rimasti sempre amici.Ci siamo incontrati tante volte e anzi lui mi adorava ancora di piu’ proprio pensando che ero una ragazza a posto che non avevo approfittato di questa situazione.”